QUANDO LA SINERGIA SUL TERRITORIO PRODUCE RISULTATI STRAORDINARI
Oggi si conclude lo stage “attiva-mente: cosa posso fare io per aiutare gli altri?” organizzato dal
MAC (Movimento Apostolico Ciechi); lo stage della durata di 5 giorni, fa parte di un progetto più
ampio che il MAC sta attuando su scala nazionale, denominato “Itinerari Possibili” e realizzato
grazie al contributo del Ministero del Wellfare ai sensi della legge 383/2000 Lo stage che si
conclude oggi fa parte delle attività del gruppo Emilia-Marche, e ha coinvolto una quindicina di
ragazzi di età compresa tra 25 e 37 anni, insieme alle loro famiglie. Questo gruppo esiste fin dai
primi anni 90, allorchè alcune persone accomunate dal fatto di avere nel proprio nucleo familiare
bambini con disabilità visiva, decisero di creare regolarmente l’opportunità di incontrarsi per darsi
reciproco sostegno e scambiarsi le esperienze vissute, così da affrontare meglio le difficoltà che la
presenza della disabilità pone nella vita di ogni giorno.
Oggi quei bambini sono giovani adulti, e sono diventati essi stessi i destinatari, oltre che in molti
casi gli artefici, di questi incontri stage, che si ripetono un paio di volte all’anno. L’obiettivo nel
frattempo si è spostato dal confronto tra le famiglie, al creare occasioni di crescita e di integrazione
sociale per ragazzi con disabilità visiva e con altre forme di disabilità. L’integrazione sociale, per
sua natura, si fonda sulla creazione di una efficace rete di contatti sul territorio, che sia in grado di
dare alle persone l’opportunità di sviluppare capacità, talenti, aspirazioni e potenzialità, portando al
tempo stesso al coinvolgimento di altri che potrebbero trarre giovamento dalle attività svolte.
Lo stage, svoltosi presso la struttura “Giardino Scalabrini”, si è caratterizzato infatti per una forte
apertura al contatto col territorio. È stato possibile così far conoscere alle istituzioni educative,
sportive e culturali di Loreto e dintorni la realtà della disabilità visiva.
La collaborazione tra il Movimento Apostolico Ciechi, la società sportiva “Atletica Castelfidardo
1990” e la Croce Verde di Castelfidardo (che ha fornito un pulmino attrezzato per la carrozzina ed
una volontaria per agevolare gli spostamenti), ha dato la possibilità a tutti i ragazzi di vivere diverse
esperienze a contatto con la comunità.
In particolare sono stati quattro i momenti di apertura al territorio: una mattinata in piscina presso
l'impianto sportivo “Baldoni” di Loreto, un pomeriggio presso la fabbrica di fisarmoniche “Pigini”
a Castelfidardo, una escursione storico-culturale ai camminamenti di ronda della Basilica di Loreto
e alla basilica stessa, resa possibile anche e soprattutto grazie alla disponibilità della Proloco di
Loreto, e una mattinata di sperimentazione delle principali specialità di atletica presso il Palaindoor
di Ancona.
Al PalaIndoor era presente anche Giuseppe Scorzoso, presidente della federazione italiana atletica
leggera comitato regionale Marche (Fidal), che ha messo a disposizione l’impianto sportivo per
un’intera mattinata di attività con il gruppo.
Per alcuni ragazzi questa esperienza ha rappresentato un primo contatto con alcune delle discipline
sportive ivi praticate, ed in particolare con il lancio del peso e il salto in lungo.
“Mi piacciono tutti loro, con il pulmino, Alberto mi ha aiutato a saltare.”
Dice Gloria Diberti, 25 anni.
“Sebbene non sappia nuotare e solitamente tenda a non voler provare soprattutto in piscina perché
generalmente troppo affollata, questa volta sono riuscita a muovermi in acqua superando la
difficoltà iniziale di galleggiare con il tubo”
Michela Grossi, 32 anni.
Sport ed integrazione, termini che rappresentano due facce della stessa medaglia, come ci fa notare
Matteo Diberti, 16 anni, volontario durante lo stage:
“Mi è piaciuto andare in piscina perché è stato molto interattivo per le persone non vedenti avendo
l'opportunità di essere tutelate e sentirsi guidate in questo ambiente, che può causare disagio e
paura per molti””
Conoscere, per chi non vede, significa toccare.
“Finalmente ho capito come viene costruita una fisarmonica. Avevano provato a spiegarmelo, ma
solo dopo aver preso in mano le voci, il mantice, e le altre parti di questo armonioso strumento ho
potuto farmi un’idea concreta di come il suono può propagarsi.”
Simone Granci.
“Noi e gli altri”,” un tema fondamentale per la socializzazione, ma anche un’apertura verso l’altro,
verso chi affronta quotidianamente diverse difficoltà, un invito a fare concretamente qualcosa
per migliorare la qualità della vita degli altri, a mettere in risalto le proprie potenzialità anziché a
guardare i propri limiti.
Un progetto nel progetto: grazie a questo stage si sono aperte possibilità concrete sia di
collaborare attivamente con il territorio marchigiano per sviluppare nuove iniziative, sia di
cooperare concretamente come gruppo di giovani adulti a sostegno di alcuni dei progetti che il
Movimento Apostolico Ciechi porta avanti in Etiopia, per rendere possibile lo studio ad alcuni
bambini ipovedenti e non vedenti di quella regione dell’Africa.
Secondo Giammario Mascolo, psicologo consulente del progetto, il gruppo è pronto per accogliere
nuove generazioni: “L’esperienza maturata in questi anni – ci spiega – consente oggi a questo
gruppo di trasmettere l’esperienza e le conoscenze di questi anni anche alle famiglie che oggi si
trovano a vivere la realtà della disabilità. La motivazione e l’esperienza sul campo di questi ragazzi
possono essere essenziali per dare coraggio e voglia di farcela a chi prova la sensazione di non
riuscire ad affrontare ostacoli, che solo all’apparenza sono insormontabili.”
Giulia Pagoni, coordinatrice delle attività di Itinerari Possibili per il gruppo Emilia-Marche
conclude: “Ci auguriamo che questo sia un sasso lanciato nel mare, e che il vortice da esso creato
consenta di continuare una collaborazione in sinergia con i vari attori coinvolti, realizzando nuove
e sempre stimolanti iniziative in futuro nelle Marche.”
Giammario Mascolo, Giulia Pagoni, Samantha Russo